
BILLY BAT
C’è un pipistrello che attraversa la storia dell’umanità, non lo si vede quando il sole cala perché spesso è disegnato a mano, a volte a matita, altre ancora con l’inchiostro. Vive tra le pagine di un manga e nelle pieghe più oscure della coscienza umana. Billy Bat non è solo un fumetto: è un enigma esistenziale, una riflessione continua sul tempo, sulla verità e sull’illusione del libero arbitrio.
Naoki Urasawa ci accompagna ancora una volta dentro una narrazione stratificata, misteriosa e piena di umanità. Dopo Monster e 20th Century Boys, Billy Bat è forse la sua opera più ambiziosa e anche la più tenera, a modo suo. Mentre ci parla di complotti, reincarnazioni e destini scritti, ci sussurra anche parole delicate sull’importanza di scegliere, di credere e di raccontare.
La storia segue Kevin Yamagata, fumettista americano di origini giapponesi, autore di un personaggio chiamato proprio Billy Bat. Ma qualcosa non torna: quel pipistrello esisteva già, da qualche parte nel mondo. Kevin viene così risucchiato in una spirale di eventi che coinvolgono la Storia e le sue zone d’ombra: dallo sbarco sulla Luna all’assassinio di Kennedy, da un antico villaggio giapponese al cuore del potere globale. Eppure, in mezzo a tutto questo, quello che resta è l’umanità fragile di chi cerca risposte. Kevin è un protagonista gentile, pieno di dubbi e mai un eroe nel senso classico ed è proprio questo che lo rende così vero, così vicino a noi.
Billy Bat è un manga che richiede attenzione. Non si lascia sfogliare distrattamente. Pretende tempo, come fareste per una conversazione profonda con qualcuno di caro. In cambio vi offrirà intuizioni preziose, non vi darà risposte facili, ma vi inviterà a cercarle, dentro e fuori di voi stessi.
Ogni tavola è un invito a riflettere, ogni personaggio, anche il più marginale, porta con sé un frammento di verità. Billy, quel pipistrello che a volte è guida e a volte inganno, ci osserva. Sempre.
Perché, a distanza di 14 anni dalla sua prima pubblicazione, dovremmo leggerlo? Viviamo in un’epoca in cui la verità è sfocata, e Billy Bat ci mostra quanto sia difficile e necessario continuare a cercarla. Se volessimo semplificare al massimo potremmo descriverlo come un manga dolce, malinconico, intelligente. Un seinen che si insinua nel cuore e nella testa, lasciando domande che fanno bene.
Forse è proprio questo il suo dono più grande: ricordarci che anche nel caos più profondo, possiamo ancora scegliere chi essere e che ogni storia, anche la più piccola, può cambiare il mondo.